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TIM incrementa ulteriormente l’impronta dell’Open RAN

Poco più di un mese dopo aver lanciato la seconda postazione Open RAN, TIM ne ha aggiunta una terza.

Lo storico operatore italiano ha dichiarato di avere implementato la tecnologia Open RAN nella città di Saluzzo, nel Piemonte sudoccidentale, utilizzando apparecchiature di diversi fornitori, alcune delle quali facevano parte dei suoi precedenti lanci Open RAN.

I componenti software della RAN sono stati forniti da JMA Wireless, le apparecchiature a radiofrequenza da Microelectronics Technology (MTI) e l’hardware da Dell Technologies, mentre Cisco era responsabile del trasporto e Italtel dell’integrazione dei sistemi.

TIM è arrivata leggermente (o si potrebbe dire, elegantemente) tardi all’Open RAN in Europa occidentale, unendosi alla grande alleanza per le telecomunicazioni Open RAN a febbraio, un paio di settimane dopo la sua fondazione da parte di Vodafone, Telefónica, Orange e Deutsche Telekom. L’azienda si è subito fatta perdonare per il ritardo svolgendo ad aprile un test Open RAN in diretta su rete 4G nella città di Faenza, in Emilia-Romagna.

La seconda sede (Matera, nel sud del Paese) è stata implementata a settembre, sempre per il 4G, e ha accompagnato l’annuncio che l’azienda di telecomunicazioni ha anche stabilito una connessione Open RAN 5G standalone presso l’Innovation Lab di Torino, sede dell’Open Test and Integration Centre (OTIC) TIM presentato a giugno. Nell’ultimo annuncio sull’Open RAN, l’azienda diceva che avrebbe lanciato la tecnologia sul campo a Matera “presto”, ma non accennava a questo piano. Non aveva nemmeno specificato se stesse utilizzando il 5G o (più probabilmente) il 4G a Saluzzo.

“Ora che sono stati eseguiti i test di laboratorio a Torino e completate le prove sul campo a Faenza e Matera, TIM sta portando la nuova rete radiomobile anche a Saluzzo, creando così una delle coperture Open RAN più estese d’Europa”, ha dichiarato TIM.

È difficile valutare quest’ultima affermazione, dato che sono molti gli operatori impegnati nell’introduzione dell’Open RAN, ma TIM è certamente tra i primi in Europa.

Il mese scorso, Telefonica ha annunciato prove pre-commerciali di Open RAN in collaborazione con NEC nei suoi quattro mercati principali: Spagna, Germania, Regno Unito e Brasile. L’obiettivo è quello di raggiungere almeno 800 celle telefoniche nel corso del tempo, con utilizzo commerciale l’anno prossimo. Prima di questo annuncio, la società stava già conducendo sperimentazioni in Germania e nel Regno Unito.

Deutsche Telekom ha attivato a giugno alcuni dei 25 siti Open RAN previsti nella città tedesca di Neubrandenburg; Vodafone ha lanciato due siti Open RAN nel Regno Unito e sta effettuando prove altrove; infine, l'Open RAN fa parte della rete cloud sperimentale end-to-end prevista da Orange a Lannion, nel nord-ovest della Francia.

Questi sono solo alcuni esempi dell’attività Open RAN in Europa. TIM ha ribadito ancora una volta di essere “l’unico operatore in Italia e tra i primi in Europa ad aver già avviato un’importante iniziativa infrastrutturale per la realizzazione del modello di rete aperta, che promuove il coinvolgimento delle aziende di sviluppo software e delle start-up”. Ciò potrebbe anche essere corretto, ma l’azienda è tra le tante a cercare di spingere la tecnologia verso un ampio uso commerciale.

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